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Il morbo di Alzheimer e la demenza in Italia

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In Italia, più di un milione di persone soffrono di demenza. In tutto il mondo, più di 44 milioni di persone soffrono di demenza, circostanza che rende la malattia una crisi sanitaria globale che deve essere affrontata.

Una diagnosi del morbo di Alzheimer cambia la vita delle persone colpite da questa malattia e anche delle loro famiglie e amici. Informazioni e supporto sono a disposizione di chiunque ne abbia bisogno. Nessuno deve affrontare da solo il morbo di Alzheimer o un altro tipo di demenza.

Informazioni sul morbo di Alzheimer e la demenza

Il morbo di Alzheimer è il tipo più comune di demenza, un termine generale per le condizioni che si verificano quando il cervello non funziona più correttamente.

Il morbo di Alzheimer provoca problemi di memoria, di pensiero e di comportamento. Nella fase iniziale, i sintomi di demenza possono essere minimi, tuttavia, quando la malattia provoca maggiori danni al cervello, i sintomi peggiorano. La velocità con cui la malattia progredisce è diversa per ciascuno, tuttavia, in media, le persone che soffrono del morbo di Alzheimer vivono otto anni dopo che i sintomi si sono manifestati.

Anche se, attualmente, non esistono trattamenti per fermare la progressione del morbo di Alzheimer, vi sono farmaci che possono curare i sintomi della demenza. Negli ultimi tre decenni, la ricerca sulla demenza ha fornito una comprensione molto più approfondita del modo in cui il morbo di Alzheimer colpisce il cervello. Oggi, i ricercatori continuano a ricercare i trattamenti più efficaci e una cura, nonché i modi di prevenire il morbo di Alzheimer e migliorare la salute del cervello.

Per saperne di più sugli elementi di base del morbo di Alzheimer e le fasi del morbo di Alzheimer.


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La perdita di memoria e altri sintomi del morbo di Alzheimer.

I problemi di memoria, in particolare la difficoltà a ricordare informazioni apprese recentemente, rappresentano spesso il primo sintomo del morbo di Alzheimer.

Quando invecchiamo, i nostri cervelli cambiano, e possiamo avere problemi occasionali nel ricordare alcuni dettagli. Tuttavia, il morbo di Alzheimer e le altre demenze causano perdita di memoria e altri sintomi abbastanza gravi da interferire con la vita di tutti i giorni. Questi sintomi non rappresentano una parte naturale del processo di invecchiamento.

Oltre alla perdita di memoria, i sintomi del morbo di Alzheimer includono:

  • Problemi a completare le attività che una volta erano facili.
  • Difficoltà a risolvere i problemi.
  • Cambiamenti di umore o della personalità, l‘allontanarsi da amici e familiari.
  • Problemi di comunicazione, sia scritta sia verbale.
  • Confusione circa luoghi, persone ed eventi.
  • Cambiamenti visivi, quali, ad esempio, la difficoltà a comprendere immagini.

I familiari e gli amici possono notare i sintomi del morbo di Alzheimer e di altre demenze progressive prima che la persona si accorga di questi cambiamenti. Se Lei o qualcuno che conosce sta soffrendo di possibili sintomi di demenza, è importante chiedere una valutazione medica per trovarne la causa.

Visiti la nostra pagina web Conosci i 10 primi segni e sintomi del morbo di Alzheimer per sapere di più sulla differenza tra gli ordinari cambiamenti alla memoria, legati all'età, e il cervello e i sintomi del morbo di Alzheimer.


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Il morbo di Alzheimer e il cervello

Le cellule cerebrali nell'ippocampo, una parte del cervello associata con l'apprendimento, sono spesso le prime a essere danneggiate dal morbo di Alzheimer. Questo è il motivo per il quale la perdita di memoria, soprattutto la difficoltà a ricordare informazioni recentemente apprese, rappresenta spesso il primo sintomo della malattia.

Parta per il nostro Viaggio interattivo nel cervello, per scoprire come il morbo di Alzheimer colpisca la salute del cervello.

VIAGGIO NEL
CERVELLO

Fattori di rischio per il morbo di Alzheimer

Sebbene non comprendiamo ancora tutte le ragioni per le quali alcune persone sviluppano il morbo di Alzheimer, mentre altre non ne vengono colpite, la ricerca ci ha dato una migliore comprensione di quali fattori pongano qualcuno in una fascia di rischio più elevata.

  • L'età. L'età avanzata rappresenta il massimo fattore di rischio per sviluppare il morbo di Alzheimer. La maggior parte delle persone cui è stato diagnosticato il morbo di Alzheimer ha 65 anni o più.
    Anche se molto meno comune, un'insorgenza del morbo di Alzheimer in un'età più giovane (nota anche come morbo di Alzheimer a insorgenza precoce) colpisce persone di età inferiore ai 65 anni. Si stima che fino al 5 per cento delle persone sono affette da Alzheimer a insorgenza giovane. L‘insorgenza giovane del morbo di Alzheimer è spesso mal diagnosticata.
  • Membri della famiglia con il morbo di Alzheimer. Se il genitore o un fratello sviluppa il morbo di Alzheimer, si hanno maggiori probabilità di sviluppare la malattia rispetto a chi non ha un parente di primo grado con il morbo di Alzheimer. Gli scienziati non riescono completamente a capire che cosa causi la trasmissione del morbo di Alzheimer nelle famiglie, ma la genetica, i fattori ambientali e gli stili di vita possono tutti giocare un ruolo.
  • Genetica. I ricercatori hanno identificato diverse varianti geniche che aumentano la probabilità di sviluppare il morbo di Alzheimer. Il gene APOE-e4 è il gene a rischio più comune associato con l’Alzheimer; si stima un ruolo in ben un quarto dei casi di Alzheimer.

    I geni deterministici sono diversi da quelli di rischio, in quanto garantiscono che qualcuno svilupperà una malattia.
    L'unica causa nota del morbo di Alzheimer è dovuta all’ereditare un gene deterministico. L’Alzheimer dovuto a un gene deterministico è raro, e probabilmente si verifica in meno dell'1 per cento dei casi di Alzheimer. Quando un gene deterministico provoca l’Alzheimer, viene chiamato "malattia autosomica dominante di Alzheimer "(ADAD, Autosomal Dominant Alzheimer’s Disease ).
  • Mild Cognitive Impairment (MCI, Deficit cognitivo lieve). I sintomi dell'MCI includono i cambiamenti nella capacità di pensare, ma questi sintomi non interferiscono con la vita quotidiana e non sono così gravi come quelle causati dal morbo di Alzheimer o da altre demenze progressive. In caso di presenza di MCI, particolarmente di MCI che comporta problemi di memoria, aumenta il rischio di sviluppare l’Alzheimer ed altre demenze. Tuttavia, l'MCI non sempre progredisce. In alcuni casi, esso si inverte o rimane stabile.
  • Malattie cardiovascolari. La ricerca suggerisce che la salute del cervello è strettamente correlata alla salute del cuore e dei vasi sanguigni. Il cervello riceve l'ossigeno e le sostanze nutritive necessarie per funzionare normalmente dal sangue, e il cuore è responsabile per il pompaggio del sangue al cervello. Pertanto, i fattori che causano le malattie cardiovascolari possono anche essere collegati a un rischio maggiore di sviluppare il morbo di Alzheimer e altre forme di demenza, tra cui il fumo, l'obesità, il diabete e colesterolo alto e l’ipertensione nella mezza età.
  • Educazione e morbo di Alzheimer. Gli studi hanno collegato un minor numero di anni di istruzione formale, con un aumento del rischio di insorgenza del morbo di Alzheimer e delle altre demenze. Non è chiaro il motivo di questa associazione, ma alcuni scienziati ritengono che più anni di istruzione formale possano contribuire ad aumentare le connessioni tra i neuroni, permettendo al cervello di utilizzare percorsi alternativi di comunicazione neurone-neurone, quando si verificano cambiamenti legati al morbo di Alzheimer e alle altre demenze.
  • Lesione traumatica del cervello. Il rischio di morbo di Alzheimer e di altre demenze aumenta dopo una lesione cerebrale traumatica moderata o grave, come un colpo alla testa o una lesione del cranio che causi amnesia o perdita di coscienza per più di 30 minuti. Il cinquanta per cento delle lesioni cerebrali traumatiche sono causate da incidenti automobilistici. Le persone che subiscono lesioni cerebrali ripetute, come gli atleti e chi è impegnato in operazioni di combattimento, sono egualmente a maggiore rischio di sviluppare demenza e compromissione


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Diagnosticare l'Alzheimer

Non esiste un semplice test per capire se qualcuno soffre del morbo di Alzheimer. La diagnosi richiede una valutazione medica completa, che può includere:

  • L'anamnesi della famiglia del soggetto
  • Un esame neurologico
  • Test cognitivi per valutare la memoria e il pensiero
  • Esami del sangue (per escludere altre possibili cause dei sintomi)
  • Imaging del cervello (Brain imaging)

Mentre i medici, generalmente, possono stabilire se una persona soffre di demenza, può essere più difficile distinguerne la tipologia. Una diagnosi errata è più comune in presenza di una forma di morbo di Alzheimer a insorgenza precoce. Ricevere una diagnosi accurata in una fase precoce della malattia è importante per avere a disposizione:

  • Una maggiore probabilità di beneficiare di trattamenti disponibili, che possono migliorare la qualità della vita
  • L'opportunità di ricevere servizi di supporto
  • La possibilità di partecipare a prove e studi clinici
  • L'opportunità di esprimere desideri, per quanto riguarda le future modalità di cura e di vita
  • Il tempo di mettere in atto piani finanziari e giuridici

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Supporto e trattamento del morbo di Alzheimer

Anche se, attualmente, non esistono trattamenti disponibili per rallentare o fermare il danno cerebrale causato dal morbo di Alzheimer, alcuni farmaci possono aiutare, temporaneamente, a migliorare i sintomi della demenza per alcune persone. Questi farmaci funzionano aumentando i neurotrasmettitori nel cervello. Per conoscere la politica di rimborso del governo italiano per i farmaci anti-demenza, visiti il sito web Alzheimer’s Europe.


Fatti relativi al morbo di Alzheimer
Più di un milione di italiani soffrono di demenza. Si stima che entro il 2020, 584.000 nuovi casi di demenza saranno diagnosticati nel Paese.

I ricercatori continuano a perseguire modi per trattare meglio il morbo di Alzheimer e le altre demenze progressive. Attualmente, sono in corso decine di terapie e trattamenti farmacologici che cercano di fermare la morte delle cellule cerebrali associate con il morbo di Alzheimer.

Inoltre, sono in atto sistemi di supporto e vengono attuati interventi comportamentali non farmacologici in grado di migliorare la qualità della vita delle persone affette da demenza, nonché delle persone che le assistono e delle loro famiglie. Citiamo tra l’altro:

  • trattamento di condizioni mediche coesistenti
  • Il coordinamento dell'assistenza tra gli operatori sanitari
  • La partecipazione ad attività in grado di migliorare l'umore
  • Interventi comportamentali (per essere di aiuto in presenza di cambiamenti comuni, quali ad esempio l'aggressività, problemi di sonno e agitazione)
  • Educazione con riferimento alla malattia
  • Costruzione di un team di assistenza per il supporto


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Assistenza

Fornire assistenza a una persona che soffre di morbo di Alzheimer o di un'altra demenza può essere gratificante e stimolante. Nelle fasi iniziali della demenza, un individuo può rimanere indipendente e richiedere pochissima assistenza. Tuttavia, quando la malattia progredisce, i bisogni di assistenza si intensificano, portando infine a una necessità di assistenza 24 ore su 24.

Spesso le persone che assistono e i familiari ci dicono che uno degli aspetti più sconvolgenti del morbo di Alzheimer sono i cambiamenti nel comportamento che esso provoca. Molte risorse sono disponibili per aiutare le persone che assistono i malati a comprendere cosa aspettarsi e come adattarsi durante la fase precoce, intermedia e avanzata della malattia.

Per saperne di più sull'assistenza di chi soffre del morbo di Alzheimer.


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Il nostro campo di azione

In qualità di associazione leader nel mondo in ambito sanitario, su base di volontariato, impegnata nell'assistenza, nel sostegno e nella ricerca sul morbo di Alzheimer, l'Alzheimer’s Association si sforza di migliorare la qualità della vita di chi soffre del morbo di Alzheimer e di altre tipologie di demenza. Finanziamo la ricerca critica, forniamo istruzione e risorse, facciamo opera di sensibilizzazione, e, in collaborazione con governi, organizzazioni private e senza fini di lucro, ci impegniamo affinché si trovi una soluzione all'epidemia globale del morbo di Alzheimer.



Per saperne di più sulla missione dell'Alzheimer’s Association.


La nostra visione è un mondo senza morbo di Alzheimer.
Creata nel 1980, la Alzheimer's Association è associazione leader nel mondo in ambito sanitario su base di volontariato impegnata nell'assistenza, nel sostegno e nella ricerca sul morbo di Alzheimer.